“GIORNALE DELLO SPETTACOLO”: IL RADICAMENTO DEL BIF&ST SUL TERRITORIO HA POCHI EGUALI IN ITALIA
Il numero degli spettatori che anche quest’anno hanno partecipato alla manifestazione è sorprendente, soprattutto in relazione al bacino d’utenza del Bif&st che, a differenza delle kermesse di Roma o Torino, non ha alle spalle una metropoli di dimensioni così ampie. Insomma Bari, ma anche la provincia, perché una discreta fetta di pubblico arriva da cittadine e paesi limitrofi al capoluogo pugliese, vivono intensamente il festival. Il Bif&st rappresenta un esempio di radicamento sul territorio che ha pochi eguali in Italia. La capacità del festival è far lievitare le attenzioni degli spettatori su ogni singola proposta.
Franco Montini, Giornale dello Spettacolo, maggio 2013
Questo è l’incipit dell’articolo di Franco Montini, presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici (SNCCI), pubblicato sul Giornale dello Spettacolo con il titolo Il pubblico non tradisce e con il seguente sommario: “Settantamila spettatori in otto giorni di programmazione; sale spesso esaurite e perfino insufficienti a soddisfare tutte le richieste. La grande forza del Bif&st, particolarmente arricchito soprattutto sul fronte delle anteprime internazionali, è sempre il pubblico”. Da notare che tutti i grandi organi di informazione dello spettacolo (da Ciak a Box Office, da Primissima al Giornale dello Spettacolo alla Rivista del Cinematografo) ma anche grandi quotidiani nazionali quali La Repubblica, Il Messaggero e La Stampa hanno sottolineato con particolare evidenza lo straordinario successo di pubblico conseguito dal festival di Bari. L’articolo di Montini è riproposto integralmente nella rassegna stampa consultabile su questo sito alla voce “Rassegna” che include anche tutti gli altri articoli delle testate sopra citate. Che suggeriamo di leggere a quei pochi ma rancorosi quanto disinformati detrattori del Bif&st che, guarda caso, s’annidano solo in Puglia. A Roma, capitale del cinema e sede di un festival che costa oltre 12 milioni di euro, il Bif&st (che costa un milione di euro più IVA) è considerato un modello di festival low budget da imitare e da portare ad esempio.