Scola: “Bari è il suo festival e viceversa”
Bari ha adottato il Bif&st. All’edizione n. 4 (e mezzo) e dopo una settimana di sale gremite, quel che si può dire senza tema di smentita è che la città sente il festival come una cosa propria. “Ha visto che bel festival facciamo?”. Un “noi” che è, per l’assessore regionale alla Cultura Silvia Godelli, “celebrazione popolare e collettiva di una vitalità culturale speciale della Puglia”.
Plurale che esprime tutto il senso di comunità connaturato alla rassegna diretta da Felice Laudadio e organizzata da AFC, parola del presidente molto operativo del Bif&st, Ettore Scola: “Nei primi anni sentivo la diffidenza della gente – ha spiegato ieri durante la conferenza stampa conclusiva – stavolta l’atmosfera è cambiata, la città ha vissuto la settimana con entusiasmo, contagiando anche chi non segue il cinema. Il Bif&st è cresciuto nella percezione dei cittadini. Questa è la sua singolarità: Bari è il suo festival e viceversa”. E i 70.000 spettatori che hanno animato gli eventi della rassegna testimoniano, per il direttore Felice Laudadio, che “è il pubblico il vero fenomeno”.
Ci sarà tempo per analizzare nel dettaglio i numeri di questo successo low budget (“un milione più Iva”), se accostato ai 12 milioni del festival di Roma, preso spesso durante l’incontro ad esempio di cattiva gestione delle politiche culturali, “ci sono festival che hanno una forza propulsiva come questo, altri spinti solo da forze distruttive”, ci va giù duro Scola. (…)
Il Bif&st mantiene la barra dritta. Anche nei verdetti delle giurie di questa quarta edizione c’è poco spazio per il glamour e il cinema di puro svago. Piuttosto riflettori accesi sul cinema d’autore, sull’impegno civile e su pellicole che hanno trovato scarso spazio nelle sale. (…)
Nicola Signorile, Corriere del Mezzogiorno, 24/03/2013