Bigas Luna, maestro di eros e vita. Un ricordo
EuropaCinema, Viareggio, direzione di Felice Laudadio, anno 2007. Il festival dedica tutta la sua attenzione alla Spagna e il premio alla carriera più importante Laudadio lo consegna a Bigas Luna. Ebbi il privilegio di conoscerlo e di condurre la lezione di cinema organizzata per onorarlo ma mi trovai davanti un ragazzo di 61 anni, che mi schiaffeggiò subito con la sua vivacità intellettuale, sentimentale, cinematografica e fisica.
Aveva appena mostrato al pubblico Yo soy la Juani, mai arrivato in Italia, che sembrava girato da un giovanissimo esordiente, un’avventura sensuale di una grintosa ragazza di periferia, Veronica Echegui – allora alla sua opera prima su grande schermo e forse la sua ultima grande scoperta femminile – alle prese con il sogno di diventare attrice. Accanto a lei Dani Martin, leader e cantante della band El canto del loco. Scelte da cineasta indie, da outsider, non da grande maestro del cinema spagnolo, vincitore del Leone d’argento a Venezia con Prosciutto Prosciutto. Ma Bigas Luna, nell’Accademia dei miti non era mai entrato, gli piaceva troppo la vita. Quella che raccontò con immagini montate a ritmo esagerato, una colonna sonora da urlo e il look di Veronica Echegui che metteva insieme il suo amore per la fisicità a quell’eleganza selvaggia che lui cercava ovunque. In quell’intervista pubblica, sorridendo sornione, si definì in maniera geniale. «Chi sono io? Un uomo che si sveglia mistico e va a dormire pagano». (…)
Boris Sollazzo, Il Sole 24 Ore, 7 aprile 2013
Nota a margine – Bigas Luna se n’è andato troppo presto. Nel preparare il programma del Bif&st 2014 lo avevo incluso nella lista dei registi da invitare per sentirgli raccontare, col fascino di sempre, il suo cinema. Lo avevo incontrato per la prima volta a Madrid nel 1982, e poi nel 1987 a Rimini dove presentò il suo film “Angustia” al pubblico di EuropaCinema. E lo avevo rivisto più volte, negli anni, fino alla sua ultima visita a Viareggio nel 2007. Avremmo voluto averlo con noi a Bari, nella prossima primavera. Ci mancherà. F.L.