massiccia ed entusiastica la partecipazione del pubblico al Bif&st
L’elemento che più colpisce del Bif&st credo sia la massiccia ed entusiastica partecipazione del pubblico. Prima di ogni considerazione sulla quarta edizione del festival cinematografico barese, conclusosi nei giorni scorsi, va lodata la capacità del direttore, Felice Laudadio, di essere riuscito a conquistare la totale fiducia degli spettatori locali che si accalcano nelle numerose sale della città dove diverse offerte cinematografiche e incontri con i cineasti sono accolti con una devozione che personalmente non ho riscontrato in altri festival…
Claudio Masenza
La crescita della manifestazione è stata rapida: nel 2009 Laudadio, per ragioni essenzialmente politiche che preferisce non rivangare, lasciò Viareggio e trasferì il suo EuropaCinema, nato all’insegna di Fellini, a Bari per una sorta di numero zero di un nuovo festival. Fu subito evidente che il capoluogo pugliese aveva un’autentica fame di iniziative culturali e l’anno seguente nasceva il Bif&st con la garanzia da parte dell’assessore della regione Puglia di poter continuare per quattro anni. In attesa di un rinnovo che sembra ormai certo, Laudadio, già direttore – fra gli altri – dei festival di Venezia e Taormina e ideatore della romana Casa del Cinema, ha parlato con me di questa felice esperienza, cominciando col sottolineare con orgoglio che il 70% degli spettatori è composto da ragazzi fra i 17 e i 25 anni che definisce i ‘padroni del festival’. Si potrebbe a questo punto immaginare una programmazione accattivante, indirizzata ai più giovani. Ma non è così. Il pubblico ha mostrato di apprezzare film normalmente definiti ‘difficili’ come “Hannah Arendt” di Margarethe von Trotta, proiettato nello splendido e vasto Teatro Petruzzelli, colmo sino ai più alti palchetti…
Claudio Masenza
(Source: URL:file://localhost/Users/Mac/Desktop/Claudio%20Masenza%20sul%20bifest%202013.doc)