UN FESTIVAL DEDICATO A GIAN MARIA VOLONTÉ NEL BIF&ST 2014
Il Bif&st 2014 (che si terrà a Bari dal 5 al 12 aprile) vedrà protagonista Gian Maria Volonté. Al grande attore teatrale, cinematografico e televisivo – che il 9 aprile 2013 avrebbe compiuto 80 anni e del quale nel 2014 ricorrono i 20 anni dalla scomparsa – sarà dedicato un vasto tributo, a cura di Felice Laudadio, Barbara Scaramucci e Giovanna Gravina Volonté, incentrato sul mestiere e sull’arte dell’attore ripercorsi da alcuni di coloro (registi, attori, produttori) che gli furono vicini e sodali sul set e talora nella vita e che terranno 8 incontri – uno al giorno – su Volonté, allievo anche lui, come tanti altri grandi, di Orazio Costa all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma.
Una rassegna radicalmente diversa, quindi, dal tributo che a Volonté il Bif&st ha già dedicato nel 2010 nell’ambito della rassegna sul “Cinema politico italiano”. Oltre ai film interpretati da Volonté verranno presentati moltissimi materiali televisivi conservati nelle Teche della RAI dirette da Barbara Scaramucci.
LA “BIBLIOTECA” VOLONTÉ
Qui di seguito un estratto di un vasto saggio su Gian Maria Volonté pubblicato da Felice Laudadio, direttore del Bif&st, nel volume edito da Cinecittà Holding dedicato al grande attore a cura di Callisto Cosulich.
Con un metodo che si sarebbe detto da Actor’s Studio ed era invece il “metodo d’inchiesta Volonté”, unico e irripetibile e infatti mai più ripetuto da nessuno dei nostri pur grandi interpreti, è nata – un film dopo l’altro – quella strepitosa galleria di personaggi che sono diventati leggenda. Leggenda del cinema ma anche della storia, storia per immagini, quella del mondo in cui viviamo. Sugli scaffali di una cineteca immaginaria (ma non poi tanto), i personaggi cui Gian Maria Volonté ha dato vita si potrebbero raggruppare per temi o per categorie, come si classificano i libri in biblioteca.
1. Così potrebbe esservi il settore “Volonté e i banditi” e vi troverebbero posto il Ramon Rojo di Per un pugno di dollari e l’Indio di Per qualche dollaro in più di Sergio Leone, il Gramigna di L’amante di Gramigna e il Pietro Cavallero di Banditi a Milano di Carlo Lizzani, il Lucky Luciano di Francesco Rosi, il criminale evaso di I senza nome di Jean-Pierre Melville.
2. Il nutrito settore “Volonté e gli intellettuali” allineerebbe il professor Paolo Laurana di A ciascuno il suo di Elio Petri, il Carlo Levi di Cristo si è fermato a Eboli di Rosi, il Giordano Bruno di Giuliano Montaldo, l’alchimista eretico Zenon Ligre dell’Opera al nero di André Delvaux, il celebre pedagogo Johann Heinrich Pestalozzi di Pestalozzi’s Berg di Peter van Gunten, il professor Franzò di Una storia semplice di Emidio Greco e perfino il sorprendente balordo bizantino Teofilatto dell’Armata Brancaleone di Mario Monicelli.
3. La sezione “Volonté e i mass media” comprenderebbe le figure dei vari giornalisti da lui intepretati in Sbatti il mostro in prima pagina di Marco Bellocchio, Tre colonne in cronaca di Carlo Vanzina, La morte di Mario Ricci di Claude Goretta. Un vero e proprio campionario di cronisti.
4. Il più inquietante risulterebbe il settore dedicato a “Volonté e la politica”, con dentro i film nei quali il grande camaleonte interpreta due Aldo Moro mirabilmente diversissimi fra loro in Todo modo di Petri e Il caso Moro di Ferrara, l’Enrico Mattei del Caso Mattei di Rosi, il Ben Barka dell’Attentato di Yves Boisset.
5. Sullo scaffale intitolato “Volonté, la classe operaia e la rivoluzione”, piuttosto affollato, troverebbero posto lo straripante Lulù Massa della Classe operaia va in paradiso di Petri, ma anche il mite Felice, autista d’autobus, di Un ragazzo di Calabria di Luigi Comencini, il fiero sindacalista Salvatore Carnevale di Un uomo da bruciare e il Renno militante antimafia di Sotto il segno dello scorpione di Paolo e Vittorio Taviani, il partigiano delle Quattro giornate di Napoli di Nanni Loy, dei Sette fratelli Cervi di Gianni Puccini e del Terrorista di Gianfranco De Bosio, il tormentato dirigente comunista Emilio del Sospetto di Francesco Maselli, l’ambiguo terrorista di Ogro di Gillo Pontecorvo, l’orgoglioso anarchico di Sacco e Vanzetti di Montaldo, gli eroici rivoluzionari latino-americani di Quien sabe? di Damiano Damiani, un po’ cialtroni, e di Actas de Marusia di Miguel Littin, fin troppo consapevoli, ma anche i loro oppressori emblematicamente raffigurati da Volonté nel feroce personaggio del Tiranno Banderas di José Luis Garcia Sanchez, ultimo film da lui interpretato, fra i meno riusciti registicamente ma fra i più illuminanti della portentosa capacità di Gian Maria di rendere magistralmente, fin nei minimi tic, l’orrore umano, morale e politico di un sanguinario dittatore, sudamericano ma non solo.
6. E infine la sezione dedicata a “Volonté e la legge”, o l’ingiustizia se si vuole, che comprende l’irraggiungibile schizofrenico personaggio del capo della squadra omicidi di Indagine al di sopra di ogni sospetto di Petri (Premio Oscar), l’irreprensibile e umanissimo magistrato di Porte aperte di Gianni Amelio, l’antimilitarista sottotenente Ottolenghi di Uomini contro di Rosi per il quale Volonté, come per Petri, fu un attore-feticcio che il grande regista volle anche in Cronaca di una morte annunciata, il quinto film del loro mirabile sodalizio. Senza dimenticare l’incisivo personaggio dell’ufficiale nordista nel pur fragile Vento dell’Est di Jean-Luc Godard.
da Un volto, una voce e le mille maschere dell’attore di Felice Laudadio, in “Cinecittà”, trimestrale, anno 2, n. 6, ottobre-dicembre 2001