Bray: Puglia regina della cultura, dieci ragioni per sostenerlo (fra le quali il Bif&st)
In un articolo pubblicato il 9 gennaio 2013 sull’Huffington Post il neo-ministro per i Beni e le Attività Culturali, Massimo Bray, scriveva: “Nello stendere questa nuova lista (…) ho tenuto conto delle azioni che, a mio avviso, hanno contribuito maggiormente a modellare l’immagine della Puglia ‘capitale’ della cultura nel corso dell’anno appena passato. Ho scritto senza troppo badare alla mediatizzazione ricevuta dalle singole occasioni e con un occhio di riguardo agli eventi (…) che presentano un’eccellenza in almeno uno dei cinque criteri seguenti: 1. Qualità dei contenuti presentati; 2. Sostenibilità economica dell’azione; 2. Utilizzo virtuoso di finanziamenti pubblici; 3. Bilancio ottimizzato tra tradizione e innovazione; 4. Apertura all’esterno e capacità di dialogo con esperienze “altre”. Credo fermamente che la Puglia, la mia regione di origine, sia un esempio particolarmente virtuoso di come credere nella cultura significhi creare una crescita non solo civile, ma anche economica, nella prospettiva di consolidare e generare una sempre maggiore occupazione di giovani donne e giovani uomini. Grazie a un forte impegno nella ricerca, nell’elaborazione di contenuti di valore, ma anche di oculati investimenti nel marketing territoriale, il settore può sperare di divenire centrale nel rilancio dell’intero nostro Paese”. Bray enumerava dieci eventi culturali citando per primo il Bif&st per: “Il conseguimento di 41 nomination ai Nastri d’Argento e di 17 statuette del David di Donatello da parte dei film di lungometraggio presentati dal Bif&st 2012, il festival internazionale del cinema di Bari, presieduto da Ettore Scola”.