di Franco Fracassi, Giorgia Pietropaoli. Italia 2013, 90’.
Produzione T.P.F. Telemaco Srl, Thalia Group, Minerva Pictures
Sceneggiatura Franco Fracassi, Giorgia Pietropaoli
Libia, marzo 2011. La Nato autorizza, con la risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza, la “no fly zone” sul Paese per tutelare l’incolumità della popolazione civile dai combattimenti tra le forze ribelli e le forze leali a Gheddafi. E ancora: Egitto, Tunisia, Serbia, Venezuela, Georgia, Ucraina, Kirghizistan, Azerbaijan, Mongolia, Kuwait, Libano, Myanmar, Iran, Thailandia e molti altri Paesi, sono i protagonisti di altrettante sollevazioni, di altrettante rivoluzioni. Un unico filo rosso le tiene insieme: Paesi diversi, spesso lontani, teatri invasi da simboli, slogan, tattiche e strategie di massa molto simili tra di loro, spesso identici.
Perché queste rivoluzioni avvengono? Qual è la funzione delle tantissime associazioni occidentali in queste vicende? Chi le finanzia e chi ha interesse a condizionare i meccanismi politici del nostro pianeta? Che ruolo hanno i mass media e i social network? Chi sono i protagonisti che condizionano l’opinione pubblica? “La fabbrica delle rivoluzioni” è un film (girato in venti paesi di quattro continenti diversi) che svela retroscena inquietanti e spiega perché oggi il mondo islamico sta facendo pagare a caro prezzo all’Occidente la sua ingerenza nella geopolitica mediorientale.
Presskit
In programmazione
16/03 ore 19.30 Galleria 4
ingresso € 1,00