“Primissima”: Il valore aggiunto del bif&st
Da sempre i festival diretti da Felice Laudadio hanno un marchio di fabbrica inconfondibile, che peraltro è stato ripreso in modi più o meno sapienti anche dagli altri festival ‘maggiori’ o presunti tali: gli incontri pubblici con gli autori. Per chi come noi è abituato alle conferenze stampa dei festival di Venezia o di Roma o peggio alle conferenze stampa di routine di presentazione dei film, è una vera scoperta partecipare agli incontri ‘sold out’ di Bari, condotti con intelligenza e sensibilità dai giornalisti Magrelli, Montini e Spagnoli, e seguiti e partecipati da centinaia di giovani che con le loro domande spesso e volentieri spiazzano l’interlocutore facendolo uscire regolarmente dai percorsi ‘automatici’ per affrontare domande più impegnative, talvolta perfino impertinenti, con il risultato finale della consapevolezza di tutti i presenti: personaggi, conduttori e pubblico, di avere fatto ‘insieme’ un percorso più o meno lungo di maggiore verità. Il che in tempi di informazioni sempre più preconfezionate ad uso e consumo del marketing di un prodotto o di un personaggio, è di per sè un valore aggiunto inestimabile per i giovani baresi. Tanto più interessante vista la galleria di personaggi famosi che hanno popolato il Bif&st di quest’anno, da Bisio a Smutniak, da Rubini a Frears, da Sukowa a Bellocchio, da Verdone a Ferretti…
Un dato reso ancora più significativo dal consuntivo di 70mila spettatori che hanno frequentato questo Festival, un traguardo raggiunto senza tappeti rossi, senza glamour e senza anteprime hollywoodiane.
Piero Cinelli, Primissima, 25/03/2013